Il DPCM del 4 agosto 2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 settembre relativo ai percorsi abilitanti per il personale precario, questa organizzazione sindacale contesta:
- La mancata gratuità dei percorsi abilitanti
- Gli eccessivi oneri insostenibili per i corsisti a fronte di un percorso di studio e lavorativo che dovrebbe garantire la gratuità dell’accesso alla professione docente;
- Percorsi tortuosi e non finalizzati all’assunzione diretta del personale con 36 mesi di servizio, ma il prolungamento dello stato di precarietà;
- Disparità dei percorsi abilitanti tra i docenti a fronte di professionalità acquisite;
- Per il personale docente a tempo indeterminato in possesso di titoli idonei ingabbiati in gradi di scuola per cui i percorsi diventano onerosi a fronte di un bando di concorso riservato mai espletato nonostante la partecipazione del personale interessato.
- Irrisori riconoscimenti contrattuali a fronte di proclami. Gli aumenti sembrano essere consistenti a fronte del taglio del cuneo fiscale.
Effettivamente gli aumenti si attestano, con la firma definitiva del contratto, a circa 124 euro medi, poco più di 80 euro netti in busta paga. L’inflazione galoppante purtroppo supera di gran lunga il riconoscimento economico contrattuale, tra l’altro scaduto ormai da 2 anni e il nuovo contratto, nonostante gli annunci del Ministro, non ha ancora i fondi necessari e sufficienti per un riconoscimento dignitoso delle professionalità della scuola.
da Tech 004